13/5/2025
6 min

Choice-Supportive Bias: perché difendiamo a tutti i costi le nostre scelte

Choice-Supportive Bias: perché difendiamo a tutti i costi le nostre scelte

“Non è stato un errore, è stata una scelta”. O almeno, così ci raccontiamo.

Hai mai difeso un acquisto di impulso, anche se poi si è rivelato deludente?

Hai mai raccontato una vacanza mediocre come se fosse stata indimenticabile?

O continuato a supportare un brand, solo perché… lo avevi già scelto?

Non è solo questione di orgoglio o di narrazione.

È il nostro cervello che, pur di sentirsi coerente, riscrive i ricordi a nostro favore.

Questo meccanismo ha un nome: Choice-Supportive Bias.

Un bias cognitivo che ha molto da insegnare a chi si occupa di branding, marketing e comunicazione.


Cos’è il Choice-Supportive Bias?

Il Choice-Supportive Bias è la tendenza a ricordare in modo più positivo le opzioni che abbiamo scelto e a svalutare (spesso inconsciamente) quelle che abbiamo scartato.

È una forma di auto-giustificazione che il cervello mette in atto per ridurre la dissonanza cognitiva: quello stato di disagio mentale che si attiva quando le nostre azioni non sono in linea con ciò che crediamo o vogliamo credere.

A livello neurobiologico, sono coinvolte aree come il nucleus accumbens e la corteccia prefrontale ventromediale, responsabili della valutazione soggettiva e della motivazione.

La memoria si adatta alle scelte, non il contrario

Uno studio di Henkel & Mather (2007) ha dimostrato che, dopo aver scelto tra due auto usate, i partecipanti ricordavano più dettagli positivi del veicolo scelto — anche quando quei dettagli non erano mai stati forniti.

Il cervello aveva letteralmente modificato il ricordo per rendere la decisione più coerente con l’immagine di sé.

Questo ci dice che, una volta compiuta una scelta, l’essere umano è biologicamente predisposto a difenderla. Non importa quanto razionale fosse al momento. Importa che “ora è nostra”.


Perché è rilevante nel marketing?

Perché il momento post-acquisto è una fase critica, spesso sottovalutata.

Quando un cliente ha appena acquistato, il suo cervello è in una fase di elaborazione e valutazione.

Sta cercando conferme. Sta decidendo se sentirsi soddisfatto — oppure no.

Un brand che riesce ad accompagnare questa fase con messaggi coerenti, rassicuranti e allineati ai valori del cliente, può rafforzare la relazione.

Al contrario, chi si disinteressa del post-vendita rischia di lasciare spazio al rimpianto.

Come usare il Choice-Supportive Bias in modo etico e strategico

1. Rassicura il cliente dopo l’acquisto

Il cliente ha bisogno di sentirsi sicuro della sua scelta.

Supportalo con contenuti che confermano il valore della decisione:

  • Email post-acquisto che ricordano i benefici del prodotto
  • Pagine di ringraziamento che valorizzano la community di chi ha scelto il brand
  • Testimonianze coerenti con il tipo di cliente appena acquisito

Non si tratta di manipolare, ma di guidare la percezione in modo costruttivo.

2. Crea contenuti mirati per chi ha già scelto (BOFU)

Il marketing spesso si concentra troppo sulla fase “top of funnel”, dimenticando che chi ha già comprato ha bisogno di essere rassicurato, non convinto da capo.

Usa:

  • Landing page dedicate
  • Email di nurturing
  • Case study, demo, approfondimenti

Tutto deve trasmettere un messaggio chiaro:

👉 Hai fatto bene a sceglierci. E ora te lo dimostriamo.

3. Allinea il brand all’identità del cliente

Quando un brand riflette i valori, lo stile di vita o le aspirazioni del consumatore, il Choice-Supportive Bias lavora a suo favore.

Il cliente sarà più portato a difendere quella scelta, anche in caso di problemi o imprevisti.

Qui il branding diventa più di una questione visiva: diventa progettazione neurostrategica.


Attenzione: tra influenza e manipolazione il confine è sottile

Usare i bias cognitivi nel marketing non significa approfittarsi del cliente.

Significa conoscere come funziona la mente per creare esperienze più fluide, coerenti e soddisfacenti.

Promettere troppo, creare aspettative irrealistiche o semplificare eccessivamente la realtà può avere l’effetto opposto: il cervello, quando si sente tradito, attiva la memoria negativa.

E recuperare la fiducia è molto più difficile che perderla.

Conclusione: coerenza, empatia, consapevolezza

Il Choice-Supportive Bias non è un semplice “trucco psicologico”, ma un meccanismo profondo che influenza ogni fase del customer journey.

Capirlo significa poter:

  • ridurre l’abbandono post-acquisto
  • aumentare la soddisfazione percepita
  • rafforzare la fedeltà nel tempo

Perché nel marketing, come nelle relazioni, non vince solo chi conquista.

Vince chi riesce a far sentire le persone bene con la scelta che hanno fatto.

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